Biografia

il Pejman Tadayon Ensemble è il primo progetto in Italia ad aver fuso le discipline che meglio esprimono, dal punto di vista artistico, l’essenza del Sufismo (musicadanza e poesia). Fondato e diretto dal musicista e compositore persiano Pejman Tadayon, l’ensemble propone un’alchimia di suoni, coreografie e testi, ispirati alla vita e alle opere dei più rappresentativi esponenti di questa corrente mistico-filosofica.

I poemi di Jalaluddin Rumi, Hafez e Omar Khayyam, condensati nelle liriche che meglio rappresentano la ricerca spirituale e la tensione verso il divino dei tre mistici sufi, sono cantati in lingua originale e recitati nella versione tradotta. La bellezza e la sacralità dei loro versi vengono scandite dagli strumenti originali della tradizione persiana (setar, ney, tar, oud, santur, tombak, daf) e dalle coreografie del corpo di ballo, che rievoca il Sema dei dervisci rotanti Mevlevi e l’arte dell’antica danza persiana.

Attingendo al vasto patrimonio della tradizione persiana, il progetto punta a diffondere un messaggio universale di pace e armonia, secondo l’usanza delle confraternite sufi, per incoraggiare lo scambio fra culture e il confronto fra religioni ed etnie diverse. Un progetto di ampio respiro che simboleggia, mediante la pregiata fusione tra forme espressive complementari, la delicata armonia del Cosmo e la preziosa interazione tra umano e divino.

 

MUSICISTI

Pejman Tadayon: oud, setar, voce
Barbara Eramo: vece
Luigi Polsini: viola da gamba, kamanche
Hosna Parsa: Kamancheh
Simone Pulvano: dumbek, darabuka, riq, daf
Massimiliano Barbaliscia: santur
Paolo Camerini: contrabbasso
Jolina Iavicoli: danza
Silvia Layla: danza

 

Pejman Tadayon Ensemble

il Pejman Tadayon Ensemble è il primo progetto in Italia ad aver fuso le discipline che meglio esprimono, dal punto di vista artistico, l’essenza del Sufismo (musicadanza e poesia). Fondato e diretto dal musicista e compositore persiano Pejman Tadayon, l’ensemble propone un’alchimia di suoni, coreografie e testi, ispirati alla vita e alle opere dei più rappresentativi esponenti di questa corrente mistico-filosofica.

I poemi di Jalaluddin Rumi, Hafez e Omar Khayyam, condensati nelle liriche che meglio rappresentano la ricerca spirituale e la tensione verso il divino dei tre mistici sufi, sono cantati in lingua originale e recitati nella versione tradotta. La bellezza e la sacralità dei loro versi vengono scandite dagli strumenti originali della tradizione persiana (setar, ney, tar, oud, santur, tombak, daf) e dalle coreografie del corpo di ballo, che rievoca il Sema dei dervisci rotanti Mevlevi e l’arte dell’antica danza persiana.

Attingendo al vasto patrimonio della tradizione persiana, il progetto punta a diffondere un messaggio universale di pace e armonia, secondo l’usanza delle confraternite sufi, per incoraggiare lo scambio fra culture e il confronto fra religioni ed etnie diverse. Un progetto di ampio respiro che simboleggia, mediante la pregiata fusione tra forme espressive complementari, la delicata armonia del Cosmo e la preziosa interazione tra umano e divino.

 

MUSICISTI

Pejman Tadayon: oud, setar, voce
Barbara Eramo: vece
Luigi Polsini: viola da gamba, kamanche
Hosna Parsa: Kamancheh
Simone Pulvano: dumbek, darabuka, riq, daf
Massimiliano Barbaliscia: santur
Paolo Camerini: contrabbasso
Jolina Iavicoli: danza
Silvia Layla: danza