Biografia

Indaco è stato fin dalle origini più di un mero gruppo musicale ma un progetto attorno a cui ruotano numerosi collaboratori e ospiti speciali. Negli anni hanno infatti collaborato con Indaco musicisti come Toni Esposito, Antonello Salis, Daniele Sepe, Enzo Gragnaniello, Andrea Parodi, Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso), Eugenio Bennato, Paolo Fresu, Lester Bowie.

Le origini del gruppo risalgono al 1992, grazie all’idea di Mario Pio Mancini (bouzouki, violino, mandola) e Corrado Maltese (chitarra). Nel1997 uscì il primo album Vento del deserto, comprendente una formazione nella quale, oltre Mancini, Maltese, Arnaldo Vacca e Zurzolo (quest’ultimo, in veste di ospite), compaiono anche il tastierista Carlo Mezzanotte, il bassista Luca Barberini e, appena fuoriuscito dal Banco del Mutuo Soccorso, il batterista Pierluigi Calderoni. Il Cd vede ospiti quali Toni Esposito, Antonello Salis, Massimo Carrano (che entrerà stabilmente in organico nel 2006), Enzo Gragnaniello, Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso) e, soprattutto, Mauro Pagani, elemento di spicco della
PFM. Gli ultimi tre compariranno, sempre in qualità di ospiti, anche nel successivo lavoro, Amorgos (1999), unitamente a Mario Rivera (Agricantus), Vittorio Nocenzi (Banco del Mutuo Soccorso), Andrea Parodi (compianto leader dei Tazenda), nonché Lester Bowie, mostro sacro del jazz internazionale. Dopo Spezie (2000), sarà la volta di Terra Maris (2002), preceduto dall’unico singolo finora realizzato dalla band, Anteprima Terra Maris, distribuito in occasione del concerto del trentennale del Banco del Mutuo Soccorso (ove gli stessi Indaco suoneranno in qualità di ospiti). L’organico si estende ulteriormente con l’innesto della cantante Gabriella Aiello, già apparsa nelle esibizioni live da diverso tempo. Nel lavoro – oltre ad Andrea Parodi, Massimo Carrano e all’immancabile Mauro Pagani – suona Eugenio Bennato, Paolo Fresu, Daniele Sepe. L’antologia Porte d’oriente (2005) raccoglie brani attinti da Flying with the Chakras (l’album solo di Mancini), Vento del deserto, Amorgos e Spezie. Arnaldo Vacca, inoltre, veniva spesso sostituito
da Andrea Piccioni e Massimo Carrano. Al 2006 risale il Dvd Tracce mediterranee, che documenta proprio il concerto in occasione del decennale, durante il quale intervengono in qualità di ospiti Raiz (Almamegretta), Rosie Wiederkehr (Agricantus) e Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso). Nel 2015, all’entusiasmo di Mario Pio Mancini si aggiunge la nuova linfa portata dalla cantante e arpista Valeria Villeggia, e in seguito dal percussionista Maurizio Catania, dal contrabbassista Bruno Zoia e il chitarrista Jacopo Barbato. Con questa nuova compagine, nel 2019, dopo 12 anni dall’ultimo lavoro discografico, gli Indaco si rinominano Indaco Project e producono con “Mediterraneo Express”, settimo disco dello storico gruppo etno-world italiano. A bordo di un treno impossibile che sfreccia tra le onde del Mediterraneo risuonano i tanti colori delle nostre terre, tra brani originali e riletture di canti tradizionali, veri e propri binari di congiunzione culturale tra i tanti paesi del 41° parallelo.
Nel 2022 esce l’ottavo e ultimo disco “Due Mondi” per l’etichetta Alfamusic. Questo ultimo lavoro segue i binari di sempre e da prova di quanto sia facile viaggia- re tra Napoli e il Sud Italia, passando per i Balcani e poi giù per il Medio Oriente fino all’India, senza passaporti né permessi, ma utilizzando ciò che di più prezioso la
musica ci offre, il privilegio della fantasia. “Due Mondi” nasce come naturale proseguimento di “Mediterraneo Express”, prece- dente album del 2019 che delinea il germe stilistico della nuova formazione, ma da questo si evolve nel segno di una
ricercata profondità musicale, grazie anche alla ricchezza arrangiativa a firma di Jacopo Barbato in qualità di produttore artistico e auto- re. In questo nuovo lavoro l’attuale line up, capitanata dal sempre presente fondatore Mario Pio Mancini e dall’arpista Valeria Villeggia, è arricchita dal ritorno di due elementi importanti della storia discografica di Indaco: il percussionista Arnaldo Vacca che, dopo alcuni anni di assenza è ritornato a registrare e a comporre per il gruppo, ed Enzo Gragnaniello che già in ben cinque album precedenti ha prestato la sua voce al progetto.
Sono arrivati poi nuovi compagni di viaggio come Graziano Galatone che ha portato in regalo al gruppo una sua ballata intensa e luciferina, Renato Vecchio con il suo duduk dalle melodie ancestrali e Fabio Mancano con tutta la sua dirompente energia.

Mario Pio Mancini, bouzuki, mandola
Valeria Villeggia, voce, arpa e tamburello
Maurizio Catania, percussioni
Maurizio Turriziani, basso
Jacopo Barbato, chitarre

Biografia

Indaco è stato fin dalle origini più di un mero gruppo musicale ma un progetto attorno a cui ruotano numerosi collaboratori e ospiti speciali. Negli anni hanno infatti collaborato con Indaco musicisti come Toni Esposito, Antonello Salis, Daniele Sepe, Enzo Gragnaniello, Andrea Parodi, Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso), Eugenio Bennato, Paolo Fresu, Lester Bowie.

Le origini del gruppo risalgono al 1992, grazie all’idea di Mario Pio Mancini (bouzouki, violino, mandola) e Corrado Maltese (chitarra). Nel1997 uscì il primo album Vento del deserto, comprendente una formazione nella quale, oltre Mancini, Maltese, Arnaldo Vacca e Zurzolo (quest’ultimo, in veste di ospite), compaiono anche il tastierista Carlo Mezzanotte, il bassista Luca Barberini e, appena fuoriuscito dal Banco del Mutuo Soccorso, il batterista Pierluigi Calderoni. Il Cd vede ospiti quali Toni Esposito, Antonello Salis, Massimo Carrano (che entrerà stabilmente in organico nel 2006), Enzo Gragnaniello, Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso) e, soprattutto, Mauro Pagani, elemento di spicco della
PFM. Gli ultimi tre compariranno, sempre in qualità di ospiti, anche nel successivo lavoro, Amorgos (1999), unitamente a Mario Rivera (Agricantus), Vittorio Nocenzi (Banco del Mutuo Soccorso), Andrea Parodi (compianto leader dei Tazenda), nonché Lester Bowie, mostro sacro del jazz internazionale. Dopo Spezie (2000), sarà la volta di Terra Maris (2002), preceduto dall’unico singolo finora realizzato dalla band, Anteprima Terra Maris, distribuito in occasione del concerto del trentennale del Banco del Mutuo Soccorso (ove gli stessi Indaco suoneranno in qualità di ospiti). L’organico si estende ulteriormente con l’innesto della cantante Gabriella Aiello, già apparsa nelle esibizioni live da diverso tempo. Nel lavoro – oltre ad Andrea Parodi, Massimo Carrano e all’immancabile Mauro Pagani – suona Eugenio Bennato, Paolo Fresu, Daniele Sepe. L’antologia Porte d’oriente (2005) raccoglie brani attinti da Flying with the Chakras (l’album solo di Mancini), Vento del deserto, Amorgos e Spezie. Arnaldo Vacca, inoltre, veniva spesso sostituito
da Andrea Piccioni e Massimo Carrano. Al 2006 risale il Dvd Tracce mediterranee, che documenta proprio il concerto in occasione del decennale, durante il quale intervengono in qualità di ospiti Raiz (Almamegretta), Rosie Wiederkehr (Agricantus) e Francesco Di Giacomo (Banco del Mutuo Soccorso). Nel 2015, all’entusiasmo di Mario Pio Mancini si aggiunge la nuova linfa portata dalla cantante e arpista Valeria Villeggia, e in seguito dal percussionista Maurizio Catania, dal contrabbassista Bruno Zoia e il chitarrista Jacopo Barbato. Con questa nuova compagine, nel 2019, dopo 12 anni dall’ultimo lavoro discografico, gli Indaco si rinominano Indaco Project e producono con “Mediterraneo Express”, settimo disco dello storico gruppo etno-world italiano. A bordo di un treno impossibile che sfreccia tra le onde del Mediterraneo risuonano i tanti colori delle nostre terre, tra brani originali e riletture di canti tradizionali, veri e propri binari di congiunzione culturale tra i tanti paesi del 41° parallelo.
Nel 2022 esce l’ottavo e ultimo disco “Due Mondi” per l’etichetta Alfamusic. Questo ultimo lavoro segue i binari di sempre e da prova di quanto sia facile viaggia- re tra Napoli e il Sud Italia, passando per i Balcani e poi giù per il Medio Oriente fino all’India, senza passaporti né permessi, ma utilizzando ciò che di più prezioso la
musica ci offre, il privilegio della fantasia. “Due Mondi” nasce come naturale proseguimento di “Mediterraneo Express”, prece- dente album del 2019 che delinea il germe stilistico della nuova formazione, ma da questo si evolve nel segno di una
ricercata profondità musicale, grazie anche alla ricchezza arrangiativa a firma di Jacopo Barbato in qualità di produttore artistico e auto- re. In questo nuovo lavoro l’attuale line up, capitanata dal sempre presente fondatore Mario Pio Mancini e dall’arpista Valeria Villeggia, è arricchita dal ritorno di due elementi importanti della storia discografica di Indaco: il percussionista Arnaldo Vacca che, dopo alcuni anni di assenza è ritornato a registrare e a comporre per il gruppo, ed Enzo Gragnaniello che già in ben cinque album precedenti ha prestato la sua voce al progetto.
Sono arrivati poi nuovi compagni di viaggio come Graziano Galatone che ha portato in regalo al gruppo una sua ballata intensa e luciferina, Renato Vecchio con il suo duduk dalle melodie ancestrali e Fabio Mancano con tutta la sua dirompente energia.

Mario Pio Mancini, bouzuki, mandola
Valeria Villeggia, voce, arpa e tamburello
Maurizio Catania, percussioni
Maurizio Turriziani, basso
Jacopo Barbato, chitarre